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Differenze tra ETF e fondi: scopri quanto puoi risparmiare ogni anno

Oggi farò chiarezza sui fondi comuni d’investimento e approfondirò le maggiori differenze tra ETF e fondi.

Fondi comuni: cosa sono

I fondi comuni di investimento rientrano nella categoria degli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (O.I.C.R.). 

I fondi comuni sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio (sgr) che riuniscono i capitali di più risparmiatori e li investono, come un unico patrimonio, in diverse attività finanziarie (azioni, titoli d i stato, obbligazioni, ecc.), tramite singole quote.

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Come funzionano i fondi comuni d'investimento

I fondi sono uno strumento che permette la diversificazione perchè appunto contiene al suo interno diversi titoli ed è a “gestione attiva”, cioè c’è il gestore che effettua le operazioni di compravendita del fondo, con l’obiettivo di sovraperformare il benchmark di riferimento, obiettivo che purtroppo raramente viene raggiunto o comunque mantenuto nel tempo per anni. 

Questo succede anche perchè il gestore non ha molto margine di manovra, ovvero deve rispettare i limiti percentuali sui pesi tra le varie asset class. 

Ad esempio,  qualora l’andamento del mercato dovesse mostrarsi particolarmente favorevole al mercato azionario oppure obbligazionario, il gestore non potrà sbilanciare il patrimonio del fondo oltre un prefissato peso percentuale su quel mercato per sfruttare il trend a favore. 

Non solo, il mandato impone al gestore anche il mercato di riferimento (Europa, USA, ecc.), tipologia di titoli (azioni small cap, large cap, ecc.), massima liquidità permessa in percentuale, benchmark di riferimento.

Anche coi fondi comuni d’investimento, come con gli ETF, puoi fare investing tramite il P.I.C (“Piano di Investimento del Capitale”) oppure il P.A.C. (“Piano di Accumulo del Capitale”).

Differenze tra ETF e fondi comuni

Leggi le principali differenze tra ETF e fondi comuni d’investimento.
  1. Con gli ETF hai dei costi annuali decisamente inferiori rispetto ai fondi comuni, anche intorno al 0,10% all’anno;
  2. non hai commissioni di performance;
  3. conosci in ogni istante il valore delle singole quote di ogni ETF, cosa che non succede con le quote dei fondi;
  4. eviti il rischio gestore perchè come ho già detto sono strumenti finanziari a gestione passiva;
  5. gli ETF li puoi acquistare e vendere immediatamente come se fossero delle azioni mentre i fondi hanno un’operatività sfasata di due giorni, cioè invii l’ordine di acquisto (o di vendita) oggi ed esso viene eseguito nei due giorni successivi alla quota di quel giorno (che non puoi prevedere quale sarà…).

Il valore di ogni quota viene calcolato quotidianamente ed è dato dal rapporto tra il valore netto del patrimonio del fondo (ossia il controvalore di tutte le attività all’interno del portafoglio al netto di eventuali costi) ed il numero delle quote in circolazione. 

I fondi comuni sono ancora oggi lo strumento finanziario più utilizzato dagli italiani, perchè divulgato e promosso dagli istituti bancari, su cui quest’ultimi guadagnano importanti commissioni.

Senza divulgarmi troppo su questo aspetto, ti chiedo: quante volte il tuo consulente bancario ti ha proposto investimenti in ETF invece che con fondi comuni? 

Ipotizzo che la risposta è raramente o mai, almeno non di sua iniziativa. Senza alcuna polemica, ricorda che le banche sono aziende e come tali cercano di aumentare i propri guadagni.

differenza tra etf e fondi

Costi dei fondi comuni

Sono poco convenienti perchè l’eventuale rendimento del fondo viene comunque ridotto parecchio dagli elevati costi. 

Quali sono i costi dei fondi comuni di investimento? Ti riassumo quelli principali: 

  • commissioni di entrata e di uscita (spesso tra lo 0,5% e il 2% sia per l’acquisto delle quote che per la loro successiva vendita); le commissioni di entrata e di uscita, oltre ad essere un costo importante per l’investitore, rivestono anche lo scopo di scoraggiare le persone dall’entrata e dall’uscita frequente dal fondo in quanto la gestione del flusso della raccolta netta (la differenza tra nuove sottoscrizioni e riscatti) è uno degli aspetti più complessi per un fondo comune d’investimento;
  • commissioni di gestione (anche queste spesso tra lo 0,5% e il 2%);
  • commissioni di performance: la società di gestione li ottiene quando il rendimento del fondo è superiore a quello dell’indice di riferimento. Solo una parte dell’eventuale sovra-performance finisce nelle tasche dell’investitore (memorizzalo), in quanto parte di questa viene riconosciuta alla società di gestione, come incentivo per il gestore. Per la serie, oltre a pagare una commissione di gestione fissa, pago anche una parte dei guadagni maturati coi miei soldi investiti;
  • spese amministrative, costi di custodia titoli e di transazione: il fondo, essendo a gestione attiva, modifica frequentemente la composizione del proprio portafoglio in modo che sia sempre adeguato all’evoluzione del contesto di mercato (seppure nei limiti di manovra conferiti al gestore);
  • costi dello spread denaro/lettera quando effettui le operazioni di compravendita. 

Un fondo a gestione passiva come gli ETF, di cui ti ho parlato in questo articolo, detiene invece un portafoglio statico che necessita di essere modificato solo in caso di cambiamenti nel paniere dei titoli che compongono l’indice di riferimento, detto benchmark. 

Riassumendo e per darti dei numeri come esempio, esistono fondi comuni d’investimento che hanno anche costi del 3% annuo e oltre, che su un capitale ad esempio di euro 100.000 equivalgono ad euro 3.000 dei tuoi soldi che butti via ogni anno!

Risparmio tra ETF e fondi: facciamo un esempio

Adesso ti faccio un esempio di risparmio tra un investimento di un capitale di euro 100.000 con un fondo comune oppure con un ETF, i quali investono nello stesso mercato.

Supponiamo che il fondo comune abbia un costo totale annuo del 3% e l’ETF del 0,5% e che tu voglia mantenere questo investimento per 10 o 20 anni. 

Ecco cosa succede. 

Col fondo hai un costo di euro 3.000/anno, che diventano euro 30.000 in 10 anni ed euro 60.000 in 20 anni, cioè in 20 anni il tuo investimento ti costa quanto un miniappartamento. 

Con l’ETF hai invece un costo di euro 500/anno, che diventano euro 5.000 in 10 anni ed euro 10.000 in 20 anni. 

Dunque risparmieresti in 20 anni 50.000 euro con un solo strumento! E’ una netta differenza tra ETF e fondi.

Adesso, ti chiedo: hai un capitale investito su un portafoglio composto da più fondi comuni di investimento? Hai idea di quanto ti costi in totale ogni anno? Sai che potresti trasformarlo in un portafoglio di ETF e risparmiare un sacco di soldi ogni anno? 

Se vuoi saperne di più compila subito il form qui sotto per metterti in contatto con me e…buon risparmio!

Davide Grasso

P.S.: vuoi scoprire quanti soldi puoi risparmiare ogni anno trasformando il tuo portafoglio di fondi comuni in ETF? 

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